giovedì 1 agosto 2013

Mi chiamo Chuck ho diciassette anni. E, stando a wikipedia soffro di un disturbo ossessivo-compulsivo - Aaron Karo

IL LIBRO IN PILLOLE: ma.. ma.. Chuck, io ti adoro!!



**La mia vita nelle recensioni parte 2834549490303033039 facilmente saltabile XD**

Sono una persona maniacale e quindi spesso faccio dei ragionamenti ben poco razionali. Quello di stamattina è stato: "cavolo, sono già le nove e mezzo e non ho ancora iniziato a studiare.. Che senso ha ora iniziare? Dedicherò la mattina alla lettura, va'!".
La vocina del buon senso non è riuscita nemmeno questa volta a convincermi che "Meglio due ore di studio che niente".. (Sì, il dubbio amletico si presenta spesso XD). E quindi via alla seconda fissazione: un libro breve perché "no, ma che uno lungo? Che ansia! Deve essere un peccato di gola che si esaurisce nella mattinata.." Del genere, quel che succede nella mattina, rimane nella mattinata :D
Ho scoperto il libro in concomitanza con quello sull'essere ipocondriaci e mi sono detta: noooo, ma che accoppiata perfetta! Li devo avere! Uno era fuori catalogo, l'altro introvabile a Feltrinelli e sfigatissimo perché era un periodo in cui non avevo articoli sufficienti nel carrello di Amazon per fare l'ordine (o meglio, ho la WL di Amazon praticamente infinita, ma in quel determinato periodo nessuno raggiungeva il sufficiente livello di "Oddio deve essere mio costi quel che costi, non posso più starne senza anche se ho scoperto che esiste solo dieci minuti fa" e quindi amen).
Deus Ex machina suddetto :D
Poi, stile DEUS EX MACHINA greco, ecco che mi arriva l'email di amazon con l'offerta lampo del giorno: "Mi chiamo Chuck... [blablabla]". E' fatta! E' un segno divino, il Karma mi è vicino :DD
Il tutto succedeva il 26 settembre 2012, oggi siamo al 1 agosto 2013.
Con calma, che fretta c'è!

**Fine analisi della mia vita**

Tornando a noi al libro :DD
Super super super super super super super carino!!!!!
Se come me avete una mattinata libera (o decidete che meritate, una mattinata libera!), leggetevi il libro di Aaron Karo, divertitevi e lasciatevi commuovere dalla tenerezza di Chuck :')
Quanti di voi hanno guardato i propri sintomi su internet (scoprendo poi di avere una malattia rara e incurabile che colpisce una persona su 139494565966077983)? E' quello che fa Chuck, scoprendo di essere ossessivo-compulsivo. Un pochino dai.
Tanto per dire, si lava le mani appena tocca qualsiasi cosa, segue sempre lo stesso percorso, controlla ossessivamente se le piastre elettriche siano spente per non rischiare che la casa vada a fuoco (pur sapendo benissimo che essendo elettriche, non c'è rischio di una fuga di gas o simili :D), chiude l'armadietto di scuola  e gira per quattordici volte il lucchetto, colleziona Converse All star di tutti i colori e le alterna a seconda dei suoi stati d'animo (e i genitori tutti contenti di comprargli le Converse perché costano poco.. Povero Chuck, cosa avrebbe fatto qui in Italia che ogni paio costa un occhio della testa? :DD). La cosa "bella" di tutte queste fisse è che Chuck sa benissimo che sono proprio questo: fisse, ma non può farne a meno.
Inizia ad andare da una psichiatra e il problema, prima etichettato come "l'ho visto su google", diventa serio e "vero". Si parla anche di prendere farmaci, insomma!
Però non lasciatevi spaventare.. E' un libro che affronta il tema del disturbo ossessivo-compulsivo con leggerezza e ironia -ATTENZIONE, non superficialità!! Leggerezza, che è diverso!- e fa venire voglia di documentarsi anche un po' sulla cosa :)
Chuck, con tutte le sue fissazioni, manie, preoccupazioni e elucubrazioni è un personaggio che fa a) tenerezza a palate e b) morire dal ridere; non ve ne staccherete facilmente!
Il libro è super ironico, a volte ero lì a ridere come una demente.. Ci sono situazioni al limite del paradossale, un super WOW a Aaron Karo per questo e per essere riuscito a fondere questi momenti di spensieratezza a momenti un po' più seri in cui il disagio, la paura, il malessere dovuti alla malattia emergono e diventano punti focali di un libro che non vuole solo portare qualche risata per le (dis)avventure di un protagonista un po' sfigatello: quando Chuck decide di prendere il Lexapro per poter superare la sua malattia ed essere una persona 'normale' per poter stare con Amy (*_*) o quando decide di smetterlo perché tutto va a schifo.. Insomma, mi sono sentita vicinissima a lui, ho condiviso la sua felicità e poi la sua anzia, ho avuto un po' il magone addirittura e la sua situazione mi ha colpito come potrebbe fare una secchiata di acqua gelida in faccia. E' stato quasi doloroso, davvero!!
La parte finale è davvero C-A-R-I-N-I-S-S-I-M-A!!

Ah.. Quasi dimenticavo!! Come se i problemi di Chuck non fossero sufficienti.. Sua sorella Beth non solo è più popolare di lui pur essendo più piccola.. Gli ha anche negato l'amicizia su Facebook. Eh eh eh!! :DD

La parte polemica che è in me - che purtroppo ormai vive quasi di vita propria xD - sta scalpitando e smaniando dall'inizio della recensione per la traduzione DEL TUTTO ARBITRARIA operata qui in Italia. E' una cosa che, giuro, mi fa pulsare la vena della tempia in maniera inquietante.. E' una cavolata eh, ma proprio non mi capacito..
Ecco il problema:

In the past year, I masturbated exactly 468 times. That's an average of 9 times a week and 1,28 per day

Tradotto in Italia:

Lo scorso anno mi sono fatto esattamente 273 pippe. Questo fa una media di 5,25 alla settimana e di 0,75 al giorno.

Al di là del termine "pippe", che vabbé (-.-).. Qual è il senso di cambiare il testo originale?! Ci si scandalizza davvero per così poco? Abbiamo il mercato editoriale invaso letteralmente dal genere erotico ma se un libro usa il termine "Masturbarsi" viene  censurato?!
SERIAMENTE?!

Ok, la bestia della polemica ha ruggito, ha avuto la sua vendetta di sangue ed è tornata quieta a ronfare, almeno per un po'.. Dovevo rendergli giustizia, CHE FASTIDIO!!

Quello che faccio non è routine. È compulsivo. Avete presente quando leggete qualcosa e vi viene da dire: Cazzarola, sono io! Be’, una volta che l’ho letto, ho capito che era proprio il mio caso. Mi chiamo Chuck. Ho diciassette anni. E, stando a Wikipedia, soffro di un disturbo ossessivo-compulsivo.

È destino? Mah, più probabilmente solo una coincidenza nella vita penosamente insignificante di un certo Chuck Taylor.

Quanto sarebbe bello se fosse la mia ragazza… Immagino io e lei mano nella mano, fare un picnic, lanciare i sassi nel laghetto: a quanto pare sogno una situazione stile anni cinquanta. Certo, quando fantastico non ho alcuna patologia da mattoide: nella vita reale non toccherei mai un sasso.

Amy si scosta un ciuffo e mi guarda. Io sbotto: «Sei proprio carina». Sì, l’ho detto davvero. Ad alta voce. La classe scoppia a ridere. Cimaglia mi fissa con aria perplessa. Amy torna a sedersi come se niente fosse. Ma perché diavolo l’ho fatto? Beth mi ha consigliato di scegliere qualcosa, non tutto. E non davanti a tutti! La lezione continua e per fortuna la mia uscita viene dimenticata in fretta. Ringrazio Dio per avere donato alla mia generazione la sindrome da deficit d’attenzione.

Amy sorride e basta. Mi mette a mio agio. È un po’ tipo Steve, solo con le tette.

«Chuck?» «Sì.» «Ti stai fissando allo specchio ossessionato dai tuoi zigomi?» Mi sdraio. «Forse.» «Chuck, dai retta a me. Manca un sacco agli esami. Lei è appena arrivata qui, non conosce nessuno, non sa nemmeno che sfigato sei. Tu sei tutto quello che ha.» Aspetta un attimo, questo è un insulto bello e buono. Poi mi rendo conto che è vero.

«Se non tiri non segnerai mai. L’ha detto Wayne Gretzky. È un giocatore di hockey…» «Lo so chi è Wayne Gretzky, papà.» Almeno mi sembra. «Ma cosa c’entra?» «Significa che se non ci provi, non otterrai mai niente.» «E se ci provo e non ci riesco?» «Almeno saprai di averci provato.»

«Allora» dice. «Pensavo… Sei stato così gentile, ad aiutarmi con matematica e tutto il resto… Insomma, visto che sei tanto dolce, ho pensato di portarti qualcosa di dolce. Guarda.» Apro la scatola. Dentro ci sono quattro muffin. Su ognuno c’è scritto con la glassa:
F(x) + C
f(x)
tan(x) + C
f(x)dx Mi ha preparato dei muffin-antiderivate.

«Ho letto» continuo «che alcuni effetti collaterali potrebbero essere l’insonnia e l’ansia e, tipo, altra roba brutta.» «È vero, in certi casi?» dice la dottoressa S. «Be’, non sono proprio le cose di cui sto cercando di liberarmi? Non ha senso.»

Sono diventato un fumetto. Mi sono letteralmente nascosto dietro uno scaffale della biblioteca e spio Amy attraverso una fessura tra i libri. Cammino sul confine tra spia e maniaco. In nessun caso è un comportamento decoroso.

«Io mi sono esposta e tu sei stato così… cattivo.» Amy comincia a chiudere i libri. Nessuno mi ha mai detto che sono cattivo. Mi hanno dato dello sfigato, dello strambo, dell’idiota. Eppure niente di tutto questo mi ha mai fatto così male quanto Amy Huntington che mi definisce cattivo.

Il distributore è così allettante. Mi chiama. Faccio un passo avanti. Combatti. Non cedo. Me ne vado. Vinco io. Ce la posso fare.

Non c’è un premio e non c’è una targa, niente annunci e niente fanfare. Ma sono perfettamente consapevole che questo momento, questo momento esatto, è il punto più basso che ho mai toccato in vita mia.

Tutti gli altri – i ragazzi normali – se la stanno spassando. Io invece sto per avere un attacco di panico.

Continuo a correre. Corro via da tutto quello che non posso fare: essere normale, uscire, divertirmi. Corro via da tutto quello che non posso essere: un ragazzo con la fidanzata, uno come gli altri, un essere umano. Corro e corro e corro.


«Aprilo.» Lei sogghigna. Disorientato, strappo la carta. È qualcosa che ho visto centinaia di volte nella mia vita: una scatola di Converse. Mi giro verso Amy. Lei sorride. Apro la scatola e tolgo la carta velina. Le prendo in mano. Sono identiche a ogni paio della mia collezione, ma hanno una differenza significativa: non sono in tinta unita. Sono scozzesi. «Amy,» dico sopraffatto dalla gratitudine «sono magnifiche.» «Sono felice che ti piacciano.» «Ma… che emozione dovrebbe abbinarsi alle scarpe scozzesi?» «Be’,» dice Amy «penso che al tuo sistema manchi ancora una.» Lei mi guarda negli occhi mentre io stringo le scarpe in mano. «Felicità.» Ci baciamo. Non vedo l’ora di metterle. 


Trama Chuck Taylor ha diciassette anni e mille paranoie. Si lava le mani continuamente, controlla ossessivamente le manopole dei fornelli e il terrore dei germi condiziona le sue relazioni sociali, di fatto quasi inesistenti se si esclude Steve, goffo amico del cuore bersaglio delle angherie dei bulli della scuola. Chuck ha anche una sorella, Beth, che lo ignora al punto da negargli persino l’amicizia su Facebook. La sua giornata è costellata dalla ripetizione di gesti, regole maniacali che lui stesso si è imposto per non perdere del tutto il controllo di sé. E poi ci sono le Converse All Star: ne possiede decine di paia di ogni colore che ha abbinato ai vari stati d’animo. Converse rosse = arrabbiato, gialle = nervoso e così di seguito. I genitori, però, sono sempre più preoccupati e, nonostante le rimostranze di Chuck, decidono di spedirlo dalla strizzacervelli. Ma è l’arrivo di una nuova compagna di classe a cambiare radicalmente la vita di Chuck e ad aggiungere un nuovo colore alla sua collezione di Converse. Impossibile non ridere con questo esilarante racconto in prima persona di Chuck, uno dei più divertenti e struggenti personaggi della narrativa contemporanea.

14 commenti:

  1. Sembra assolutamente adorabile :D
    Cmq sono dell'idea che dobbiamo ringraziare queste traduzioni indecenti: danno una spinta a migliorare il proprio livello d'inglese che la scuola se lo sogna U_U

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    1. Ehehe, ultimamente via ai libri carini e "spensierati"!! :D

      Sì, infatti! Tralaltro ho notato una moria di congiuntivi.. -.-
      Non volevo infierire, però!! XD

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  2. bella recensione :)
    Credo che dovrò aggiungerlo in lista e leggerlo al più presto!!
    Mi cambiano masturbarsi in pippe??
    ma che è?? traducete cose ben peggiori di "masturbarsi". Non solo nel mondo dell'editoria ma anche in tv.
    Sono rimasta scioccata prima, stava aspettando che iniziassero i Simpson ( si lo so, a 20 ancora che ti guardi i Simpson, e in mia difesa dico che sono bellissimi) e in onda c'era un altro cartone mi pare che si chiami "The Cleveland Show" e diceva parolacce su parolacce, e mi mettevano il bip dopo che avessero detto quasi tutta la parola, quindi si capiva benissimo di che parola si trattava, la più soft era cul*, ma le altre erano veramente pesanti e si ripetevano all'infinito. Ed era un cartone, che comunque tutti i bambini in quella fascia oraria guardano!
    E mi fanno storie per "masturbarsi" scritto in un libro!

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    1. ^^ grazie!!!! :)

      Eh, Mary, bravissima, hai centrato il punto! Siamo bigotti quando ci pare.. Che amarezza!!!

      PS: I Simpson sono immortali, scherzi?!

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  3. Concordo con te, un libro carinissimo :)

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  4. Devo leggerlo :D più che altro (a parte farmi due risate!) per vedere quanto sono simile al protagonista :D io sono abbastanza ossessivo-compulsiva e non si sa mai...potrei peggiorare!!!

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    1. Ahahahahah!! Monia, noi siamo sorelle separate alla nascita, ne sono sicura!!
      Anche io l'ho voluto leggere per questo motivo.. Ci sarà una frase nel libro che un po' ti farà ricredere, ma non ti faccio spoiler! =P

      (Io ogni tanto sono convinta di esserlo ahahaha!!)

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    2. Anche io ho la penso allo stesso modo...l'importante è essersi ritrovate :D

      Io sono super convinta di essere in parte come Chuck!!!

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    3. AHAHAHAHAHA, Esatto, meglio tardi che mai!! ♥♥

      Ahahaha, leggilo che è grazioso, poi discutiamo delle nostre manie! =P

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  5. Questo libro me lo segno assolutamente! Questo protagonista pieno di paranoie mi ricordo troppo..ehm..me! Le citazioni sono troppo belle, soprattutto l'ultima che è dolcissima *_* E poi chi non adora le Converse?? Chi??

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    1. Ooooh, Jane! anche tu con le paranoie? *__*
      Anche io!!! AHAHAHAHAHAH!!

      Vero, l'ultima piace tantissimo anche a me!!!! *_*

      (Impossibile non amare le Converse, questo è assodato!)

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  6. ce l'ho da una vita è l'ho sempre snobbato!!lo prenderò in mano appena posso..noj pensavo fosse così..la cover mi aveva tratta in inganno

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    1. Se ti capita dagli una chance, è grazioso!!

      Che libro ti aspettavi? :)

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